Canone Unico

PUBBLICITA’ – Definizione di insegna d’esercizio – Consiglio di Stato – Sentenza 4867 del 23/10/2017

” …la definizione di “insegna commerciale” si rinviene nell’art.47 comma 1 del DPR 495 del 1992 secondo cui: “1. Si definisce “insegna di esercizio” la scritta in caratteri alfanumerici, completata eventualmente da simboli e da marchi, realizzata e supportata con materiali di qualsiasi natura, installata nella sede dell’attività a cui si riferisce o nelle pertinenze accessorie alla stessa.”. Per parte sua l’art. 2 bis comma 6 del DL n. 13 del 2002 ( convertito in L. n. 75 del 2002) nel rinviare alla disposizione ora citata aggiunge che l’insegna propriamente detta deve avere “ ..la funzione di indicare al pubblico il luogo di svolgimento dell’attività economica.”

CONFORMI:

 

Illustrazione Vettori di Vecteezy

COSAP – Occupazione abusiva – Rilievo agente accertatore – Valore probatorio – Tribunale FR – Sentenza 1205 del 12/10/2017

“Al riguardo *** srl , che sul piano dell’onere della prova ha la posizione di attore in senso sostanziale, ha documentato che la misurazione venne effettuata da un proprio addetto e quest’ultimo, nell’effettuare i rilievi sul cantiere, esercitava un potere pubblico certificativo, derivante dalla devoluzione effettuata dal Comune di Frosinone con la concessione dianzi richiamata.

Ne consegue che il valore probatorio di tale accertamento non può ritenersi adeguatamente contestato con la mera produzione di una perizia descrittiva redatta da personale **** (che peraltro indica un’occupazione complessiva di mq 300 , di cui mq 120 sul tratto piazza Fiume e mq 180 sul tratto sito su via Po ,rispetto all’estensione del cantiere rilevata dall’ opposta in 200 mq ).”

CONFORME:

Quanto alla prova dei presupposti fattuali per la determinazione della misura del dovuto deve osservarsi che il verbale di accertamento avversato costituisce atto pubblico ai sensi dell’art. 2699 c.c, dotato, dunque, con riguardo ai dati direttamente appresi dai tecnici I. mediante sopralluogo sui cantieri e recepiti nel verbale avversato, dell’efficacia di prova legale fino a querela di falso secondo il disposto dell’art. 2700 c.c..

Quanto sopra consente di concludere che l’addetto I. che verificava e certificava la presenza del cantiere e le relative misure (come da schede di rilevazione del 25.11.2014, all.i nn. 9 e 10 alla comparsa di costituzione di I. s.r.l.), presupposti del potere si esazione del canone e sanzionatorio dell’abusiva occupazione poi riscontrata dalla I., esercitava un potere pubblico certificativo. Sicché i dati dimensionali del cantiere recepiti nel verbale di accertamento non sono revocabili in dubbio stante la mancata elevazione di querela di falso.”

TOSAP/COSAP – Occupazione abusiva – Sospensione licenza – Legittimità – Tar NA – Sentenza 4220 del 1/9/2017

Basti opporre sul punto che la norma correttamente applicata con il provvedimento, ossia l’art. 3, co. 16, L. n. 94/2009 autorizza proprio la chiusura dell’esercizio di somministrazione, ricollegandola all’abusiva occupazione di suolo pubblico, nel caso di specie reiterata e protrattasi nonostante la notifica della diffida del 8.8.20011 al ricorrente

TOSAP/COSAP – Occupazione abusiva – Legittimo il provvedimento di chiusura dell’esercizio commerciale – Tar RM Sentenza 8554 del 17/7/2017

I giudici romani sono stati chiamati, ancora una volta, ad esprimersi sulla legittimità dell’applicazione da parte dell’ Amministrazione Comunale della sanzione accessoria che prevede la chiusura temporanea o la sospensione della licenza per l’esercizio commerciale resosi responsabile di un’ occupazione abusiva di suolo pubblico.

Per il Tar, in tali casi, il potere discrezionale attribuito al Sindaco dalla norma in esame è stato in concreto esercitato con una ragionevole valutazione “a monte” di carattere generale, coerente con le specifiche finalità di protezione di cui alla legge n. 94 del 2009 applicate in concreto, perché si è inteso perseguire – in maniera strutturata – un fenomeno di degrado avente dimensioni collettive e radicate nel contesto ambientale.

Sempre il Tar aggiunge poi:   “che la misura consistente nella chiusura temporanea del locale è una sanzione aggiuntiva (che ha rilevanza settoriale, a differenza delle sanzioni amministrative di cui alla legge n.689 del 1981 le quali, invece, rivestono carattere afflittivo e, perciò, portata di carattere generale), destinata a rafforzare la prescrizione del divieto, con funzione di deterrente per scoraggiare – e perseguire – l’uso indebito di beni demaniali di particolare rilevanza storica, culturale e architettonica e la cui abusiva utilizzazione si sostanzia nella sottrazione del loro godimento alla collettività (cfr. Tar Lazio, Roma, Sez. II ter, 29 aprile 2015, n. 6210; idem 13 novembre 2015, n. 12904).”

 

 

Kiosk Vectors by Vecteezy

CANONE UNICO – Suolo pubblico – Diniego subentro occupazione – Legittimità – Rinnovo o voltura non obbligatori – Consiglio di Stato – Sentenza 2910 del 14/6/2017

Sull’esigenza di assicurare traffico e circolazione pedonale: si tratta di una valutazione che non risulta macroscopicamente irragionevole, illogica, arbitraria o viziata da travisamento di fatti e come tale si sottrae al sindacato di legittimità. La risalenza dell’originaria concessione di occupazione di suolo pubblico non fonda di per sé alcun legittimo affidamento circa il suo rinnovo o voltura.