Canone Unico

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L’assenza del Piano Generale Impianti Pubblicitari non legittima il diniego

la mancanza degli strumenti regolatori non è ragione sufficiente per negare l’autorizzazione all’istallazione dei cartelli pubblicitari di cui si discute giacché, nelle more della relativa approvazione, in assenza di una specifica previsione di legge, non può essere compresso il diritto di iniziativa economica privata costituzionalmente garantito (cfr. anche: ordinanza di questo T.a.r. n. 73/2019); inoltre, il concorrente interesse pubblico può essere tutelato attraverso il rilascio di un’autorizzazione temporanea, risolutivamente condizionata all’adozione della suddetta regolamentazione generale e alla verifica di conformità degli impianti stessi alla sopravvenuta disciplina.

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Suolo pubblico – Legittimi i coefficienti tariffari in base a strada e tipologia

TAR CATANZARO SENTENZA 601 DEL 5/4/2022

Il Collegio osserva, in primo luogo, che l’applicazione di un coefficiente di modifica della tariffa standard (in base alla tipologia di strada e di attività esercitata), prevista dal Regolamento, è pienamente conforme ai criteri per la modifica della tariffa standard fissati dalle norme di legge.

Il comma 824, dell’art. 1, della L. 160/2019 prevede, infatti, che “il canone è determinato, in base alla durata, alla superficie, espressa in metri quadrati, alla tipologia e alle finalità, alla zona occupata del territorio comunale o provinciale o della città metropolitana in cui è effettuata l’occupazione”.

In aderenza al comma 824 citato, il Regolamento prevede che “la misura del canone è determinata moltiplicando la tariffa standard annua di legge tenuto conto delle riduzioni obbligatorie e previste dal presente regolamento x coefficiente valore economico in base alla classificazione delle strade ed aree pubbliche x coefficiente specifico per tipologia e finalità in ragione dell’attività del concessionario x metri quadri” (art. 50).

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Diniego illegittimo per occupazione di suolo non prevista dal Regolamento

Le norme del Regolamento che prendono in esame ipotesi specifiche di concessione sono giustificate dalla necessità di prevedere per esse dei criteri peculiari per la quantificazione del relativo canone concessorio. Tali norme non possono, quindi, essere lette come la previsione tassativa ed esaustiva di tutte le ipotesi di concessione comunale astrattamente ammissibili. La semplice mancanza, dunque, all’interno del Regolamento di una specifica ipotesi di concessione per la sosta di veicoli di vigilanza privata non può essere addotta a supporto del diniego dell’istanza di concessione di suolo pubblico.

I diritti di istruttoria devono essere legati alla complessità della pratica

Come si è osservato, l’ordinamento non consente agli enti locali di determinare liberamente la quantificazione dei diritti di istruttoria i quali, invece, vanno stabiliti, nel loro preciso ammontare, in relazione alla specifica tipologia di atto e soprattutto alla complessità dell’attività istruttoria normalmente richiesta per il suo rilascio. Il rispetto del principio di proporzionalità, che governa l’esercizio del potere discrezionale limitativo della sfera giuridica del destinatario, avrebbe richiesto di stabilire tariffe per i diritti di segreteria collegate e parametrate alla reale difficoltà dell’attività istruttoria effettuata per esaminare tutta la documentazione posta a base dell’istanza volta ad ottenere l’autorizzazione ad apporre pannelli pubblicitari su cantieri o ponteggi edili.