Rifiuti

RIFIUTI – TARSU – Aree scoperte – Soggetto passivo – E’ l’effettivo occupante – Cassazione – Ordinanza 3186 del 9/2/2018

…sicché unico soggetto passivo del tributo va individuato nella società che gestisce il parcheggio, in quanto il diritto di utilizzare lo spazio non esclude la detenzione dell’area da parte del soggetto concedente…che, come già detto, i soggetti passivi dell’obbligazione tributaria in materia di TARSU sono coloro che occupano o detengono un immobile, per cui appare evidente come il legislatore abbia voluto assoggettare al pagamento del tributo chi occupa effettivamente locali od aree scoperte, e fruisce del servizio di raccolta dei rifiuti, prescindendo dal titolo legittimante l’occupazione stessa, e chi detiene un immobile, in forza di un titolo negoziale che legittima il godimento dell’immobile, e qualifica la relazione con esso, in tal caso essendo detto soggetto portatore di un autonomo interesse ad esercitare un potere sul bene;

#entratelocali #tributilocali #dirittotributario #dirittoamministrativo

TIA – Cassazione – Ordinanza n.3184 del 9/2/2018 – Iscrizione a ruolo – Non necessita previo accertamento

che il D.Lgs. n. 507 del 1993, art. 72, comma 1, in tema di tassa sui rifiuti, consente ai Comuni di procedere direttamente alla liquidazione della tassa ed alla conseguente iscrizione a ruolo, senza necessità di adottare e notificare un avviso di accertamento, soltanto nei casi in cui la liquidazione avvenga sulla base dei ruoli dell’anno precedente, cioè sulla base di dati ed elementi già acquisiti, e non soggetti ad alcuna modificazione o variazione, in forza pertanto di una operazione puramente automatica;

che, come questa Corte ha già avuto modo di evidenziare, “Dall’esame di questa disposizione emerge chiaramente che il presupposto della sua applicazione e, quindi, del riconoscimento ai Comuni di tale facoltà – che costituisce pur sempre, nel panorama normativo, una eccezione, come tale non suscettibile di applicazioni estensive (Cass. n. 19165 del 2004) – risiede nel fatto che i dati relativi all’iscrizione a ruolo dell’anno precedente, utilizzati per la liquidazione, possano considerarsi acquisiti, cioè definitivi, risultando o dalla stessa dichiarazione del contribuente o da un accertamento dell’Ufficio divenuto inoppugnabile.

TARSU – Cassazione – Sentenza n.1963 del 26/1/2018 – Mancata utilizzazione del servizio – Esenzione – Non spetta

“in tema di tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sulla base degli artt. 62 e 64 del d.lgs. 15 novembre 1993, n. 507, i Comuni devono istituire una apposita tassa annuale su base tariffaria che viene a gravare su chiunque occupi o conduca i locali, a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale in cui i servizi sono istituiti. Tale tassa è dovuta indipendentemente dal fatto che l’utente utilizzi il servizio, salva l’autorizzazione dell’ente impositore allo smaltimento dei rifiuti secondo altre modalità, purché il servizio sia istituito e sussista la possibilità della utilizzazione, ma ciò non significa che, per ogni esercizio di imposizione annuale, la tassa è dovuta solo se il servizio sia stato esercitato dall’ente impositore in modo regolare, così da consentire al singolo utente di usufruirne pienamente” (Cass. ord. 18022/13; così Cass. ord.14541/15).

TARI – Impossibilità di produrre rifiuti – Desumibile solo da elementi oggettivi e permanenti – Cassazione – Ordinanza n.26637 del 10/11/2017

Secondo la giurisprudenza di questa Corte, la esenzione o riduzione delle superfici tassabili deve intendersi limitata a quella parte di esse su cui insiste l’opificio vero e proprio, perché solo in tali locali possono formarsi rifiuti speciali, per le specifiche caratteristiche strutturali relative allo svolgimento dell’attività produttiva, mentre in tutti gli altri locali destinati ad attività diverse, i rifiuti devono considerarsi urbani per esclusione, salvo che non siano classificati rifiuti tossici o nocivi, e la superficie di tali locali va ricompresa per interno nell’ambito della superficie tassabile (uffici, depositi, servizi ecc. ), inoltre tale classificazione costituisce accertamento di fatto, riservato al giudice del merito” (Cass. n. 26725 del 2016). Al riguardo, questa Corte, con sentenza n. 2814 del 2005 ha esplicitamente affermato che «i magazzini, qualora siano destinati al ricovero di beni strumentali o delle scorte da impiegare nella produzione o nello scambio, concorrono all’esercizio dell’impresa e vanno perciò riguardati come aree operative, al pari degli stabilimenti o dei locali destinati alla vendita».

ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE – Tributi locali – Accertamenti – Sottoscrizione legale rappresentante concessionario – Legittimità – Cassazione – Ordinanza 22895 del 29/9/2017

“..E’ infatti evidente che – in ipotesi di conferimento in concessione dell’attività di accertamento e riscossione del tributo locale – non si pone un problema di appartenenza organica del soggetto accertatore all’amministrazione comunale concedente, quanto soltanto di validità- efficacia della concessione, oltre che di sussistenza di effettiva potestà rappresentativa della società concessionaria in capo al soggetto sottoscrittore…”