ICI/IMU – Va provata la “rottura” dell’unione coniugale per l’agevolazione prima casa con coniuge in residenza diversa.

La CTR ha escluso l’agevolazione non perché la moglie del ricorrente si fosse allontanata e vivesse in altro comune (questa circostanza ammette di per sé l’agevolazione quando ciò dipenda dalla rottura dell’unione coniugale ), ma perché , in fatto, ha ritenuto non provata proprio quest’ultima rottura. Infatti, la CTR ha ritenuto che difettasse il presupposto dell’agevolazione perché il coniuge viveva altrove e non era  affatto pacifico che nella casa in questione ci vivesse il Rinaldi con il nucleo  familiare residuo. In tal senso, occorreva che il contribuente fornisse la prova  che l’abitazione costituiva dimora abituale non solo propria, ma anche dei suoi  familiari, non potendo sorgere il diritto alla detrazione ove tale requisito fosse  riscontrabile solo per il medesimo.

OCCUPAZIONI PERMANENTI SUOLO per pubblici servizi tra TOSAP, COSAP e CANONE UNICO

In un siffatto contesto, – che, come reso esplicito dai dati di regolazione, connota in termini sostanzialmente omogenei i presupposti del titolo costitutivo delle prestazioni in discorso, di natura patrimoniale o tributaria, e massimamente con riferimento alla fattispecie delle occupazioni permanenti (realizzate con cavi, condutture, impianti o con qualsiasi altro manufatto) finalizzate all’erogazione di pubblici servizi o di attività strumentali ai servizi medesimi, già oggetto, come detto, di una disciplina di sostanziale favore, – la disciplina posta dal terzo comma dell’art. 63, cit., deve, in effetti, leggersi alla stregua di un assorbimento nelle prestazioni principali dovute (Cosap o Tosap) di ogni altro canone che, in quanto
previsto per legge in relazione alla «medesima occupazione», – e, quindi, ad omogeni presupposti costitutivi (non incentrati sulla specifica prestazione di servizi), – non può essere richiesto in aumento  di quelle prestazioni che, – così come condivisibilmente emerso nella giurisprudenza del giudice amministrativo (cfr. Cons. di Stato, Sez. V, 19 febbraio 2020, n. 1248, cit.; Cons. Stato, sez. V, 2 novembre 2017, n. 5071, cit.; Cons. Stato, II, 19 gennaio 2017, n. 120; v. altresì, ex plurimis, Tar Lombardia, 28 settembre 2020, n. 670; Tar Lombardia sez. II, 1 ottobre 2018, n. 927; Tar Lazio, Sez. I, 10 luglio 2017, n. 387), – operano, dunque, alla stregua di una soglia massima di prelievo con efficacia assorbente; – conclusione, questa, che l’evoluzione della disciplina delle prestazioni in discorso ha, del resto, reso inequivoca, la I. 27 dicembre  2019, n. 160, art. 1, c. 816, avendo previsto che il canone, di nuova istituzione, deve considerarsi sostitutivo, – non solo della Tosap e del Cosap, ma anche, – del «canone di cui all’articolo 27, commi 7 e 8, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, limitatamente alle strade di pertinenza dei comuni e delle province», così che detto canone di nuova istituzione «è comunque comprensivo di qualunque canone ricognitorio o concessorio previsto da norme di
legge e dai regolamenti comunali e provinciali, fatti salvi quelli connessi a prestazioni di servizi.»

IMU – Comunione dei beni ed istanza di rimborso – Condizioni

Orbene in assenza di una specifica diversa dichiarazione che doveva essere resa entro diciotto mesi dall’entrata in
vigore della legge deve ritenersi che tacitamente e per fatti concludenti (dichiarazione ICI e dichiarazione dei redditi
presentata dal B.) i coniugi avevano inteso inserire anche l’immobile di via G. 136 nel perimetro dei beni ricadenti
nella comunione matrimoniale in forza di un regime di comunione tacita familiare, idoneo ad estendersi “ipso iure” agli
acquisti fatti da ciascun partecipante senza bisogno di mandato degli altri né di successivo negozio di trasferimento (cfr conf Cass. Civ. ord. 7872 del 19.3.2021) .

ICI – Non basta la disponibilità dell’immobile per beneficiare dell’esenzione “prima casa”

risulta, pertanto, irrilevante la situazione di disponibilità della cosa che il giudice del gravame ha posto a fondamento delle agevolazioni in discorso, in quanto disgiunta dalla titolarità del diritto di proprietà in capo al contribuente che, nei termini in cui il giudice del gravame ha definito la controversia, finirebbe per usufruire più volte di un’agevolazione che si correla al possesso di un’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo;

RIFIUTI/TARI – L’istanza di rimborso non può rimettere in discussione i criteri di determinazione del tributo non impugnati

… in sede di istanza di rimborso non è consentito rivisitare retroattivamente i criteri e i principi su cui si è fondata la prestesa impositiva, pervenendo csì a richiedere al giudice una valutazione sostituiva su nuovi elementi del rapporto tributario…

SI RINGRAZIA L’AVVOCATO ANTONIO CHIARELLO per la preziosa segnalazione.