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CANONE UNICO – Osap – Concessione – Silenzio-assenso – Inapplicabile – Consiglio di Stato – Sentenza 7564 del 6/11/2019

il procedimento concessorio presuppone l’esercizio di una potestà discrezionale anzitutto sull’an, che esclude in radice l’applicabilità del regime del silenzio-assenso, come bene affermato dalla sentenza appellata.

Il subentro nella concessione originaria richiede, invero, un atto di assenso formale a conclusione di un procedimento in cui ha luogo la valutazione della conformità dell’attività del privato richiedente con il pubblico interesse in relazione all’utilizzazione della cosa che sarebbe oggetto di concessione. Non rileva, dunque, la sua appartenenza al patrimonio disponibile o indisponibile del Comune: Nemmeno hanno qui rilievo le censure dell’appellante di violazione della normativa europea in tema di procedure di evidenza pubblica.

IMU – Fabbricati rurali – Dirimente il dato catastale – Cassazione – Ordinanza 23386 del 24/8/2021

a fronte del dato obiettivo che, per come deduce la ricorrente, espone il classamento di tre unità immobiliari in categoria D/10 e,
quanto ai residui immobili in contestazione, l’attivazione della ricordata procedura di variazione catastale, con conseguente annotazione apposta agli atti quanto alla loro ruralità, – classamenti, questi, che non hanno formato oggetto di impugnazione da parte dell’Ente locale, – inconcludente rimane, pertanto, la ratio decidendi della gravata sentenza che, nel rilevare la cessazione dell’attività agricola, non ha dato conto delle obiettive emergenze catastali degli immobili né ha operato una qualche distinzione tra fabbricati rurali a destinazione abitativa, – in quanto tali esclusi dalle citate disposizioni in tema di IMU (v. sub 3.1 che precede), – ovvero di natura strumentale (ai sensi del d.l. n. 557 del 1993, art. 9, c. 3 bis, cit.)

RIFIUTI/TARSU – Seminario Vescovile – Esenzione – Condizioni – Cassazione – Ordinanza 23167 del 20/8/2021

La statuizione (regolamentare n.d.r) si avvale dunque di due argomenti, entrambi sufficienti da soli a giustificare la decisione assunta.
Da una parte viene, infatti, evidenziato che nel Seminario si svolge attività di religione e culto (art. 16 I. n. 222 del 1985) e, dall’altra, si afferma che il Seminario è considerato ex lege un ente che ha fine di culto (art. 2 I. cit.). Ciascuno degli argomenti, per la CTR, induce a ritenere operante l’esenzione prevista nel regolamento comunale per gli Istituti di culto.

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CANONE UNICO – Pubblicità – Autorizzazione – Rinnovo – Diniego nelle more di gara – Illegittimità – TAR FI – Sentenza 833 del 1/6/2021

Il rinvio generico allo svolgimento di procedura di evidenza pubblica allo stato non deliberata né indetta viene addotto come ragione ostativa al rinnovo dell’autorizzazione, traducendosi così in una inammissibile condizione meramente potestativa del Comune di decidere sul quando indire la procedura a evidenza pubblica, inammissibile in quanto vanifica la libertà di iniziativa economica del privato sine die, difettando concretezza e certezza dei termini nel manifestato intendimento di indizione della gara posta come propedeutica al rilascio delle autorizzazioni (TAR Toscana, III, 21.7.2017, n. 939; TAR Lazio, Roma, II, 26.6.2014, n. 6778)