Impianti pubblicitari – Autorizzazioni “Silenzio-assenso” – Esclusione

Non ignora la Corte come la giurisprudenza di questa Corte abbia affermato che (Cass.n.18565/2017) è esclusa l’applicabilità dell’istituto del silenzioassenso in ordine all’autorizzazione all’installazione di cartelli pubblicitari lungo le strade, in relazione alla necessità di garantire la sicurezza della circolazione veicolare e l’incolumità di persone e cose, esigenze che sussistono anche per il rinnovo di tale autorizzazione, dovendo l’ente proprietario della strada rivalutare, con riferimento alla situazione esistente al momento del rinnovo, tutti i presupposti che consentivano l’installazione dell’impianto pubblicitario.

IN ARGOMENTO:

CANONE UNICO – Mezzi pubblicitari – Autorizzazione – Non vige il “silenzio assenso”

 

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TARI – Immobile agricolo strumentale – Esenzione IMU – Non applicabile

 

L’esenzione dall’IMU per immobili strumentali all’attività agricola non può applicarsi alla Tari trattandosi di tributi con differenti presupposti impositivi, assoggettati a diverse previsioni normative. Presupposto per la Tari è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani e, per i fabbricati rurali ad uso abitativo, è rimesso ai regolamenti comunali stabilire eventuali riduzioni o esenzioni che, nella fattispecie, non sussistono.

Il CANONE UNICO dovuto per la pubblicità esclude quello per il suolo pubblico

Il principio di unicità del canone implica che il CUP dovuto per la diffusione dei messaggi pubblicitari [di cui alla lettera b) del comma 819] esclude di per sé, dal suo computo, il canone dovuto per le occupazioni del suolo pubblico di cui alla lettera a) del medesimo comma 819.

Ed invece dalla documentazione versata in giudizio vi è chiara evidenza che la ricorrente ha dapprima dovuto versare il canone per l’occupazione del suolo pubblico e in seguito, una volta acquisito prova del pagamento del canone, ha ottenuto l’autorizzazione amministrazione previa determinazione e corresponsabile del CUP nel calcolo del quale, peraltro, non si prende in considerazione la precedente corresponsione del canone per l’occupazione del suolo pubblico.

 

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IMU non dovuta in caso di revoca della concessione demaniale

Massima:  Atteso che in materia di IMU è soggetto passivo, fra gli altri previsti dall’art.9 co. 1 del d.lgs. 23/2011, nel caso di concessione di aree demaniali, il Concessionario, che con l’atto concessorio ha acquisito il possesso qualificato del bene, per cui in caso di revoca della concessione con la perdita di tale titolo viene meno l’obbligo contributivo a nulla rilevando che il bene non sia stato restituito e l’attività risulti di fatto proseguita.

Riferimenti normativi: art.9 co. 1 d.lgs. 23/2011. –  Riferimenti giurisprudenziali. Cass. 20977/21; 25249/19.

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ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE – Notifiche – Scissione dei termini – Effetti

Ne consegue che, per il rispetto del termine di decadenza cui è assoggettato il potere impositivo, assume rilevanza la data nella quale l’ente ha posto in essere gli adempimenti necessari ai fini della notifica dell’atto e non quello, eventualmente successivo, di conoscenza dello stesso da parte del contribuente ( Cass. Sez. Un. 17-12-2021 n. 40543).