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TARSU – Cassazione – Ordinanza n.3798 del 16/2/2018 – Area demaniale – Tassabile

La natura demaniale di un bene concesso in suo a terzi è di per sé del tutto irrilevante ai fini dell’assoggettamento della relativa area a TARSU, se produttiva di rifiuti solidi urbani (Cass. n. 3829 del 2009). In questo senso depone l’art. 62, comma 5, d.lgs. n. 507 del 1993 che dichiara: “esclusi dalla tassa i locali e le aree scoperte per i quali non sussiste l’obbligo dell’ordinario conferimento dei rifiuti solidi urbani interni ed equiparati in regime di privativa comunale per effetto di norme legislative o regolamentari, di ordinanze in materia sanitaria, ambientale o di protezione civile ovvero di accordi internazionali riguardanti organi di Stati esteri”. Mentre l’art. 21, comma 8, d.lgs. n. 22 del 1997 , nel disciplinare le competenze dei comuni in materia di rifiuti, dichiara che: “sono fatte salve le disposizioni di cui all’art. 6, comma 1, della legge 28 gennaio 1994, n. 84, e relativi decreti attuativi. L’art. 6, comma 1, lett. c) legge n. 84 del 1994 istituisce le Autorità portuali in determinati porti con il compito, tra l’altro, di “affidamento e controllo dell’attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale, non coincidenti né strettamente connessi alle operazioni portuali di cui all’articolo 16, individuati con decreto del Ministero dei trasporti e della Navigazione”

RIFIUTI – TARSU – Aree scoperte – Soggetto passivo – E’ l’effettivo occupante – Cassazione – Ordinanza 3186 del 9/2/2018

…sicché unico soggetto passivo del tributo va individuato nella società che gestisce il parcheggio, in quanto il diritto di utilizzare lo spazio non esclude la detenzione dell’area da parte del soggetto concedente…che, come già detto, i soggetti passivi dell’obbligazione tributaria in materia di TARSU sono coloro che occupano o detengono un immobile, per cui appare evidente come il legislatore abbia voluto assoggettare al pagamento del tributo chi occupa effettivamente locali od aree scoperte, e fruisce del servizio di raccolta dei rifiuti, prescindendo dal titolo legittimante l’occupazione stessa, e chi detiene un immobile, in forza di un titolo negoziale che legittima il godimento dell’immobile, e qualifica la relazione con esso, in tal caso essendo detto soggetto portatore di un autonomo interesse ad esercitare un potere sul bene;

TARI – Impossibilità di produrre rifiuti – Desumibile solo da elementi oggettivi e permanenti – Cassazione – Ordinanza n.26637 del 10/11/2017

Secondo la giurisprudenza di questa Corte, la esenzione o riduzione delle superfici tassabili deve intendersi limitata a quella parte di esse su cui insiste l’opificio vero e proprio, perché solo in tali locali possono formarsi rifiuti speciali, per le specifiche caratteristiche strutturali relative allo svolgimento dell’attività produttiva, mentre in tutti gli altri locali destinati ad attività diverse, i rifiuti devono considerarsi urbani per esclusione, salvo che non siano classificati rifiuti tossici o nocivi, e la superficie di tali locali va ricompresa per interno nell’ambito della superficie tassabile (uffici, depositi, servizi ecc. ), inoltre tale classificazione costituisce accertamento di fatto, riservato al giudice del merito” (Cass. n. 26725 del 2016). Al riguardo, questa Corte, con sentenza n. 2814 del 2005 ha esplicitamente affermato che «i magazzini, qualora siano destinati al ricovero di beni strumentali o delle scorte da impiegare nella produzione o nello scambio, concorrono all’esercizio dell’impresa e vanno perciò riguardati come aree operative, al pari degli stabilimenti o dei locali destinati alla vendita».

ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE – Tributi locali – Accertamenti – Sottoscrizione legale rappresentante concessionario – Legittimità – Cassazione – Ordinanza 22895 del 29/9/2017

“..E’ infatti evidente che – in ipotesi di conferimento in concessione dell’attività di accertamento e riscossione del tributo locale – non si pone un problema di appartenenza organica del soggetto accertatore all’amministrazione comunale concedente, quanto soltanto di validità- efficacia della concessione, oltre che di sussistenza di effettiva potestà rappresentativa della società concessionaria in capo al soggetto sottoscrittore…”

RIFIUTI – TARSU – Stabilimenti balneari – Legittime tariffe ad hoc – Cassazione – Ordinanza 22010 del 21/9/2017

…In realtà uno stabilimento balneare si pone come un complesso organizzato di beni e servizi che consentano la fruizione delle attrezzature a supporto della balneazione. Come tale, certamente si distingue da spiaggia annessa a campeggio… La classificazione delle aree oggetto della richiesta di pagamento del tributo, specificamente destinate, nell’ambito del medesimo stabilimento balneare, rispettivamente coperta e scoperta, al servizio della ristorazione appare dunque, rispettosa dei criteri, segnatamente definiti “di massima”, dallo stesso art. 68 del d. lgs. n. 507/1993, per la determinazione delle cosiddette macroaree per gruppi di attività o di utilizzazione.